«Mentre si trovavano in quel
luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia… E subito apparve
con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli
ama» (Lc 2,1-14).
Il
Vangelo di oggi mette a confronto due re: Cesare Augusto Ottaviano, il re
ricco, e Gesù, il re povero. Il re ricco ha il potere, la forza, il dominio;
indice un censimento di tutta la terra, perché nessuno possa sfuggire al
pagamento delle imposte di Roma; il re ricco impone: “Devi fare così, e basta”.
Il re povero ha come potere l'amore, la debolezza, la vulnerabilità. Il re
povero propone: “Se vuoi seguirmi… se qualcuno… se uno…”. Il re della forza e
della potenza contro il re della dignità e dell'amore. Uno scontro tra re. Il falso re, quello che si dice “salvatore del mondo”ma non fa nulla per salvarlo, e il vero re, il vero “Salvatore del mondo”, che il mondo lo salva per davvero.
Uno che rapina la gente, ma promette lusso, benessere, godimenti, l’altro che la riempie di regali, dicendole però che la vera ricchezza, la vera gioia non è di questo mondo.
Di fronte però alle lusinghe allettanti del re fasullo di questo mondo, in tanti hanno ceduto, si sono fatti abbagliare: ma noi, fratelli, noi che sappiamo individuare l’autentico re, non lasciamoci sedurre, non abdichiamo alla nostra dignità di cristiani.
Infatti, cosa ci ripete anche quest’anno, cosa vuole confermarci ancora una volta questo vangelo di Natale? Che Dio è venuto per noi esclusivamente per amarci: Dio non è vendicativo, Dio non punisce, non castiga. Dio ama. Sempre. Il suo è un amore giusto, misericordioso, impossibile, generoso, spontaneo. Siamo noi che rifiutiamo questo suo amore. Siamo noi che gli sbattiamo la porta in faccia preferendogli l’infelicità, l’ansia, il dolore, i castighi: siamo noi a girargli le spalle con la nostra testardaggine, con la nostra poca fede, con la nostra totale assenza di carità, di comprensione, di amore. Lui no, Lui continua nonostante tutto ad amare proprio noi, i lontani, gli esclusi, gli esiliati, i peccatori, i cattivi, gli impuri, i traditori; Dio continua a venire per tutti noi. E viene per continuare ad amarci.
Un giorno una bambina va dalla mamma e le chiede: “Mamma, chi è Dio?”. La mamma si trova in difficoltà: come si fa a spiegare chi è Dio ad una bambina, quando anche noi adulti su ciò abbiamo le idee molto confuse? Allora la mamma le dice: “Vieni qui”: e la prende fra le sue braccia e la stringe a sé forte forte. Poi le sussurra: “Cosa senti?”. “Sento che mi ami tanto, mamma”. “Ecco, amore mio: questo è Dio!”.
Natale: Dio nasce in ciascuno di noi, nasce nella nostra vita. Accogliamolo! Non verrà come vogliamo noi. Ma verrà proprio in questa nostra vita di oggi. Natale è oggi, fratelli, Gesù è qui per tutti noi. “Io sto alla porta e busso. Se qualcuno mi apre la porta…”. Lui c'è! Lui è alla porta! Nascosto, ma è Lui che viene a portarci amore.
E noi? Che desolazione: una crisi internazionale affligge oggi il mondo: homo homini lupus. Viviamo nella cultura dell’uno contro l’altro: ma abbiamo mai pensato che se uno vince, l’altro necessariamente perde? Perché non trovare una soluzione che ci veda tutti d’accordo? Se noi invece lottassimo tutti uniti contro la fame, la miseria, le malattie, le violenze? Certo andare tutti in una direzione oggi non è cosa facilmente realizzabile : ma neppure impossibile. “Io insieme a te”. E se iniziassimo noi, nel nostro piccolo?
Tutti abbiamo un po' di verità: ma ognuno difende le sue vedute, ognuno pretende di essere solo lui nel giusto: e se cominciassimo noi a valorizzare ciò che ci unisce piuttosto che moltiplicare ciò che ci divide? E se iniziassimo noi a stimarci reciprocamente? E se lavorassimo insieme per un ideale comune, più umano? Se ci volessimo tutti veramente bene?
Sono sicuro che i più penseranno: “Impossibile, è fantascienza, questa crisi non si risolverà mai con una stretta di mano!”. Niente di più falso: se tutti insieme lo volessimo veramente, prima o poi raggiungeremmo sicuramente tale obiettivo. L’importante è volerlo. Virgilio disse in proposito una grande verità: “Possiamo! Perché siamo convinti di potere”. Se non siamo convinti di potercela fare, non ce la faremo mai.
È Natale: Dio si è incarnato. L’impossibile è divenuto realtà. Dio è carne, è qui con noi: e con Lui, con il suo amore, tutto è più facile, tutto diventa possibile anche per noi. Amen.
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