
Il comportamento di Dio risulta assai eloquente. Anzitutto rivela che Dio non è solitario, ma è un insieme di persone: e ciò invita a considerare l'umanità, che non è fatta di esseri solitari ma destinati a vivere insieme. Inoltre, le tre divine Persone sono tra loro in comunione, operano all'unisono, con gli stessi intenti, in perfetto accordo. E' un invito agli uomini a fare altrettanto, cercando l'accordo ai diversi livelli della vita comune: tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra parenti o amici, tra connazionali, tra i popoli.
Ancora, l'operato delle tre divine Persone indica che Dio non se ne sta isolato nella sua perfetta autosufficienza, indifferente e insensibile rispetto a noi, ma è interessato al nostro bene. Dio è amore, e l'amore che lega in unità il Padre, il Figlio e lo Spirito si riversa su di noi, anche in ciò presentandosi come un modello: se l'amore che lega tra loro un uomo e una donna, o un gruppo di amici, o i componenti di un'intera nazione, dovesse restare esclusivo, non si aprisse a considerare gli altri, non sarebbe vero amore ma un egoismo di gruppo. Dio è tutto tranne che egoismo; quello che ha fatto, in particolare quanto abbiamo appena celebrato con la Pasqua, dimostra che egli si apre a noi, ci coinvolge nella sua stessa vita.
Ovviamente, ogni vero amore non si impone ma si propone, non pretende di essere accettato ma si offre. E così fa Dio con noi, rispettando quella libertà che lui stesso ci ha dato. In proposito è eloquente un suggestivo passo della Scrittura (Apocalisse 3,20-22) in cui Gesù dice: "Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. E lo farò sedere con me, sul mio trono, come io siedo con il Padre mio sul suo trono". E conclude: "Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese".
Anche in questo brano è richiamata la Trinità (parla il Figlio, citando il Padre e lo Spirito), che invita, si offre. Ecco, io sto alla porta e busso: quante volte Dio bussa alla porta della nostra coscienza distratta, se persino il grande Agostino ha potuto dire: Timeo Deum transeuntem, Ho timore che Dio mi passi accanto e io non me ne accorga. Siamo distratti; siamo liberi anche di badare ad altro; ma c'è di meglio nella vita che aprire la nostra porta per accogliere Dio?
1 commento:
molto intiresno, grazie
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