martedì 28 dicembre 2010

1 Gennaio 2011 – Maria SS. Madre di Dio

È il capodanno, oggi; un cambio d'anno, un evento tutto sommato banale, che il disperato bisogno di speranza degli uomini ha riempito di una ritualità laica, fatta di fuochi d'artificio, di tavole opulente, di bevute e di brindisi anestetizzanti, nel tentativo pagano di esorcizzare il tempo, prenotando per i giorni futuri solo benessere, gioia e spensieratezza. Ubriacatura del non senso, dimenticanza voluta del vero senso del tempo e della vita. Anche se in fondo rimane positivo il fatto che ancora si avverta il bisogno di sperare, di aspettarsi per il domani qualcosa di migliore, qualunque cosa purché serva a colmare il vuoto dell’assenza di valori.
Per noi cristiani invece il tempo è sacro; da quando Dio lo abita.
Il tempo, la storia, la mia storia, non è una serie di avvenimenti che si susseguono senza senso ma, al contrario, è lo spazio che mi è dato per realizzare il progetto che Dio ha su di me, un ritaglio di infinito in cui diventare uomo. Nella nostra vita ci sono anni più belli, fatti di soddisfazioni lavorative, di gioie immense come la nascita di un figlio, ed altri più difficili e dolorosi, anni in cui in cui sperimentiamo il fallimento affettivo o il lutto di una persona cara. Entrambi in ogni caso sono abitati dalla tenerezza di Dio. Certo, salute, pace, benessere, amore, sono tutte cose importantissime, ma non sono dovute, non sono assolutamente scontate.
E allora quale miglior augurio potrei farvi per il nuovo anno se non quello formulato nella Parola di oggi: “Dio faccia splendere il suo volto su di voi”? “Far splendere il volto”, uno splendido semitismo che indica il sorriso di una persona. Quando sorridiamo, il nostro volto si illumina.
E questo vi auguro, fratelli, sorelle, amici lettori: qualunque cosa vi accada in questo nuovo anno, il vostro volto sia sempre luminoso, ad immagine speculare del volto sorridente di Dio, Si, fratelli, il nostro Dio è un Dio che sorride. E chi lo ama, anche nelle avversità, nei dolori, nelle contrarietà, riesce sempre a sorridere specchiandosi nel suo volto. Questo è consolante, fratelli: Dio sorride, non è imbronciato, non é impenetrabile, non é scostante, non é innervosito: Dio sorride, sempre. Anche il volto del neonato Gesù, immerso da poco nella fragilità umana, ci svela questo volto del Dio sorridente. Il problema, invece, siamo noi, solo noi: tu ed io. Nei momenti di fatica e di dolore non riusciamo ad alzare lo sguardo fiducioso verso Dio, ma veniamo travolti dall'emozione, dalla rabbia, dalla disperazione; non riconosciamo in Dio nessun sorriso.
Fratelli miei: non aspettiamoci che Dio ci risolva i problemi, né che ci appiani la vita o ce la semplifichi. La vita è un mistero e come tale va accolta e rispettata. Ma se Dio ci sorride, sempre, significa che un motivo ci deve pur essere - un motivo che magari non vediamo, una ragione che ignoriamo - se Lui è lì, sempre sorridente: se per Lui i nostri problemi non sono problemi, vuol dire che dobbiamo abbandonarci a Lui. Dobbiamo fidarci di Lui! Ecco, fratelli e sorelle: qualunque cosa succeda quest'anno nella nostra vita, abbandoniamoci al suo sorriso, sempre!
Cosa fare per poter cogliere più facilmente e nitidamente il sorriso di Dio? Dobbiamo imitare Maria, la sua madre adolescente. Maria, che oggi appunto onoriamo con il titolo di "Madre di Dio", è turbata dai troppi eventi che le sono capitati nell’ultima settimana: il parto da sola, l'essere lontana dalla sua casa, la sistemazione più che provvisoria, la visita dei rozzi e poco raccomandabili pastori. Che fa, Maria? Si dispera? No: raccoglie tutte queste preoccupazioni nel suo cuore e le medita nel silenzio. Meglio, come dice letteralmente il greco di Luca, "prendeva i vari pezzi e cercava di ricomporli". È proprio vero, fratelli: nella nostra vita spesso manca proprio questo: un rifugio vitale, un entrare in noi stessi (introire secum) per ricomporre la nostra vita travolta dagli eventi, dal vissuto: un luogo dove appendere un filo su cui stendere tutte le nostre miserie, perché si asciughino al sole dell'amore di Dio. Ci serve, in altre parole, la fede, una fede convinta, che sia il nostro filo conduttore, il nostro prezioso centro unificatore, assolutamente insostituibile. Soltanto con la fede, nell'ascolto e nella meditazione giornaliera della Parola, ci accorgeremo che Dio ci sorride.
Dio ha scelto Maria tra milioni di donne sicuramente più idonee di Lei: lei, una donna bambina, totalmente impreparata. Maria se ne rende perfettamente conto. Nessuno mai le avrebbe dato credito. Ma i criteri di Dio sono diversi dai nostri. Dio sceglie sempre per le sue imprese coloro che gli uomini sottovalutano: la pietra scartata nelle sue mani diviene testata d'angolo; perché Egli, da sempre e per sempre, usa altri criteri. Dio, fratelli miei, ha in mente per ciascuno di noi un viaggio strepitoso, in-credibile, eccezionale, ma è condizionato da noi: non può farlo, non può realizzare questo suo sogno se noi non ci fidiamo di Lui, se gli resistiamo, se continuiamo ad opporci, a voler dirigere da soli la nostra vita. Dio sceglie e ama in maniera particolare chi è disponibile, chi si fida di Lui, chi può dire, come Maria: “Va bene, non so dove mi vuoi portare, ma mi fido di te. Ti seguo ciecamente, andiamo!”. Non è meraviglioso fare così? Questa è la fede, fratelli miei!
Guardiamo allora a Maria, all’inizio di questo nuovo anno, e fidiamoci di Dio: smettiamo di chiedergli perché succede quel che succede, di recriminare perché certe cose vanno storte e succedono sempre e proprio a noi! Smettiamola di frapporgli ostacoli e di tirarci indietro quando ci chiama. Qualunque cosa accada dobbiamo accettare la sua volontà. Dobbiamo capire che Egli vuol farci passare proprio di là. Punto e basta. "Io mi fido di Te. Se l’hai permesso, è perché devo imparare qualcosa; cercherò di farlo con il tuo aiuto. Guidami e ti seguirò; tu davanti e io dietro”.
Vi assicuro che in questo modo tutte le nostre ansie svaniranno e troveremo dentro di noi una una forza irresistibile: col nostro "si" esalteremo non solo in noi il sorriso di Dio ma lo irradieremo al mondo intero; e avremo la pace.
E allora la Pace del sorriso di Dio sia in te, fratello e sorella: sia in casa tua, nella tua comunità; sia dove lavori, e dove ti diverti. Sia nella tua città dove vivi, sia nel mondo. Che tutti la possano incontrare, non solo nelle Liturgie delle Chiese o nelle preghiere di Sinagoghe e Moschee, ma anche nell’altro, nell’ascolto reciproco, nell’aiuto di chi è in difficoltà, nel perdono dopo lo scontro, nell’amore che si può e si deve dare sempre, in ogni occasione!
E concludo: Buon anno, amici lettori, fratelli carissimi. Dio, che fa nuove tutte le cose, vuole rinnovare anche noi; ci vuole, convinti, tra i suoi discepoli più cari: vuole amarci ad ogni costo! Lasciamolo fare, lasciamoci raggiungere una buona volta, tutti. Ve ne prego. Amen.

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